L´AMMASSO ITALIA
(in Ofiuco)
Le
tiepide notti estive, anche se brevi,
sono propizie all’osservazione del cielo stellato. Milioni di Italiani si soffermano ad ammirare le stelle
in questa stagione. Talvolta accade che alcuni, tra i più fortunati, incontrano
un gruppo di astrofili intenti all´osservazione, si avvicinano incuriositi e
poi… fanno tutti spesso la stessa
domanda: “…sta succedendo qualcosa di speciale?”.
Quante
volte si è vissuta questa situazione? La
domanda nasce spontanea!
Come
coinvolgere dunque e stupire un osservatore occasionale? Come soddisfarne le
curiosità?
Chi
vi scrive sa, per esperienza, che gli oggetti più apprezzati dai curiosi del
cielo, ovvero coloro che si avvicinano all’osservazione per la prima volta,
sono i più conosciuti asterismi (di solito i circumpolari), le stelle più
brillanti visibili ad occhio nudo, la luna, i pianeti; il tutto condito con un
po’ di mitologia e distanze cosmiche. Ed
è stato proprio nell´intento di soddisfare la curiosità degli astanti che siamo
incappati in qualcosa che, a sua volta, ha inaspettatamente stupito noi stessi.
In
una serata di osservazioni tenutasi il 30 Agosto del 2005, decidemmo di
catalogare tutti i migliori ammassi aperti visibili da un sito urbano (in
provincia di Verona), usufruendo di un binocolo astronomico di buona qualità,
un modello da 25 ingrandimenti per un’apertura di 100 mm (25x100).
Lo
scopo della serata era quella di selezionare gli oggetti più spettacolari da
far osservare ai neofiti che avevano appena terminato il corso di Astronomia
presso la sede della nostra associazione ed agli osservatori occasionali che
sempre affollano questo tipo di serate.
E´così
che siamo arrivati ad osservare l’ammasso aperto NGC 6633 in Ofiuco.
Grazie
alla buona qualità del nostro strumento che ci consentiva di raggiungere una
discreta magnitudine limite anche da un sito abbastanza disturbato
dall’inquinamento luminoso, abbiamo potuto notare un particolare decisamente
accattivante: quell´ammasso stellare assomigliava alla penisola italiana,
sembrava proprio il fantomatico stivale. Lo soprannominammo subito L´AMMASSO
ITALIA!
L´ammasso
Italia NGC 6633, di mag 4,5, si trova ufficialmente nella costellazione di
Ofiuco ed è molto facile da localizzare. Vi proponiamo 2 semplici metodi per
rintracciarlo:
1)
Prendiamo come riferimento la splendente Altair (α Aql) mag 0,75.
Essa
è separata di 30° da Cebalrai (β Oph) mag. 2,75.
Tracciando
la retta che congiunge le due stelle NGC 6633 si trova esattamente a 2/3 da
Altair.
2)
Se a braccio sinistro teso allargate la mano in modo che la punta del mignolo
sia rivolta verso Altair e la punta del pollice verso Cebalrai, l´ammasso
Italia si troverà alla radice dell´indice.
Un
metodo forse meno preciso ma estremamente pratico ed efficace in abbinata con
un binocolo!
Osservando
con un binocolo a 20-25 ingrandimenti la forma della penisola italiana si
evidenzia con chiarezza.
Questo
perché le stelle che disegnano i contorni dell’ammasso (di mag 8-9) contrastano
bene a causa di un´ampia zona di cielo circostante all´ammasso privo di oggetti
luminosi.
Solo
dopo una separazione angolare media di 10´ cominciano a comparire stelle
discretamente luminose, intorno a mag 10-11!
Ciò
consente una facile identificazione della forma peninsulare anche ad un´occhio
poco allenato.
All´osservazione
risaltano in particolar modo le due stelle più luminose HIP90497 (mag 5,68) e
HIP90532 (mag. 7,2) che ricordano la posizione geografica delle città di
Palermo e di Verona.
Un´altra
stella molto luminosa è TYC445-1842-1 che si può assimilare alla posizione di
Reggio Calabria.
TYC445-1710-1(mag.
8,3) e HIP90392 (mag. 9) disegnano molto bene il Gargano.
TYC
445-146-1 (mag. 8,18) corrisponde
all’angolo sud della Sicilia (Siracusa) e assieme a HIP90497 (Palermo)
delineano il triangolo dell’isola.
Al
di là comunque di più raffinate concertazioni, ripetute conferme della facilità
di identificazione di quel ammasso stellare con la forma dell’Italia le abbiamo
avute proprio dai neofiti che invitati a notarne la similitudine, annuivano
sempre con genuino stupore.
Dopo quella serata abbiamo riversato l´entusiasmo della
nostra scoperta anche su molti soci del nostro circolo coinvolgendoli ad
osservare a loro volta NGC 6633. Anche in questo caso molteplici sono state le
conferme, ma oltre a ciò ne è nato l´espresso invito a farci promotori di una
coraggiosa iniziativa:
proporre alla IAU di nominare NGC
6633 Ammasso Italia!
Abbiamo
così contattato Sue French S&T, Lynn Rice del New Mexico Observatory e
Robert Gendler che hanno accolto con vivo stupore la nostra segnalazione e
questo stesso articolo vuole essere un´autorevole testimonianza a promozione
della nostra iniziativa.
Ma
perché fino ad ora nessuno ha mai notato quest’incredibile somiglianza? E´una
domanda che ci siamo posti sin dall’inizio; anzi è stato forte il timore di
affermare una cosa già detta. Poi, ci siamo dati delle spiegazioni e, come
spesso accade nel mondo scientifico, ne abbiamo adottato la più semplice:
probabilmente la somiglianza non è stata percepita in precedenza per il solo
fatto che l’immagine é capovolta o troppo ingrandita se osservata da un
telescopio!
Qui
si nasconde il vero segreto per poter “vedere l’Italia”. L´osservazione deve
essere condotta con un binocolo per ottenere un´immagine dritta ed a bassi
ingrandimenti!
A
questo punto speriamo davvero di aver suscitato in tutti voi quella morbosa
curiosità che vi porti nelle prossime calde serate estive a scoprire come nel
profondo cielo vicino a tante divinità greche e a qualche sbiadita nebulosità
yankee (la nebulosa Nord America quanti hanno avuto la fortuna di vederla?) si
stagli a imperitura memoria l’italico stivale!
Le
vostre osservazioni, le vostre conferme, i vostri commenti saranno il miglior
sostegno a questa nostra iniziativa che vorremmo condividere con tutti voi!
A
questa estate quindi…
Michele Bortolotti e Guido Rocca